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Piante e fiori

Piante da interno che amano il buio: 7 varietà perfette per l’inverno

Avere piante da interno che prosperano anche quando manca la luce è una piccola gioia in inverno. Pothos, Sansevieria, Aspidistra e altre varietà che non temono le stanze in ombra.

Piante da interno che amano il buio: 7 varietà perfette per l’inverno
Piante da interno che amano il buio: 7 varietà perfette per l’inverno

Capita spesso, d’inverno, di notare qualche angolo della casa che resta sempre un po’ più cupo. Magari vicino al pianerottolo, oppure proprio in fondo al corridoio dove la finestra sembra essere solo una promessa. In questi spazi ci si rassegna a rinunciare alle piante, oppure si cerca una soluzione diversa. Esistono, in effetti, piante da interno che amano il buio (o meglio, sanno convivere con poca luce) e che resistono bene al freddo dei mesi più corti. L’esperienza insegna che non serve forzare la natura: basta scegliere varietà adatte, capaci di trasformare un angolo trascurato in una piccola sorpresa verde. Queste piante hanno la pazienza tipica di chi aspetta il ritorno del sole, eppure sanno dare carattere anche ai luoghi in ombra.

Non è sempre facile trovare una pianta che non soffra la scarsa luce, soprattutto se si vive in un appartamento rivolto a nord o con finestre piccole. Eppure, le possibilità sono più numerose di quanto si pensi. Vediamo quali sono le varietà più affidabili, con qualche dettaglio in più su come vivono davvero la quotidianità domestica.

Pothos e Sansevieria: le classiche intramontabili

Chi ha provato almeno una volta a coltivare un Pothos in casa lo sa: questa pianta si accontenta di tutto, anche di un mobiletto all’ingresso. Le sue foglie sembrano quasi inseguire la luce, arrampicandosi silenziose intorno a uno specchio o lasciandosi cadere morbide dal bordo di una mensola. Non richiede attenzioni continue, solo un po’ d’acqua quando la terra si asciuga. Eppure, dopo qualche mese, ci si ritrova con un groviglio di verde che cambia l’atmosfera del locale. Anche chi si dimentica di lei per qualche settimana, spesso la ritrova ancora lì, testarda e vivace.

Pothos in vaso dentro casa
Pothos

Poi c’è la Sansevieria, anche detta lingua di suocera. Una presenza discreta, quasi geometrica, perfetta per chi cerca una pianta verticale e robusta. Le sue foglie, rigide e screziate, sembrano fatte per resistere agli spifferi e ai cambi di temperatura tipici degli appartamenti poco riscaldati. Non teme la penombra, e anzi sembra quasi apprezzarla: un angolo tra il divano e la finestra, o magari vicino alla porta, va benissimo. Un piccolo appunto: ogni tanto le foglie accumulano polvere, basta una passata con un panno umido per farle tornare a brillare.

Sansevieria in camera da letto
Sansevieria

Aspidistra, Zamioculcas e Aglaonema: la resistenza silenziosa

Un tempo nelle case di città si vedeva spesso l’Aspidistra. Forse perché sopporta quasi tutto, anche una posizione dietro una tenda pesante o vicino a un termosifone. La sua crescita è lenta ma inesorabile, quasi come certi riti invernali che si ripetono senza fretta. Le foglie larghe e scure danno un’impressione di stabilità, come se nulla potesse davvero turbare il suo equilibrio. Perfetta per chi si dimentica dell’annaffiatoio nei giorni grigi.

Più moderna, forse, l’Aglaonema. Le sue foglie variegate sono una nota di colore anche quando fuori piove da giorni. Non è mai appariscente, ma sa dare un tocco diverso a un angolo spento. Resiste bene alla scarsa luce e non soffre se la stanza resta fredda per qualche ora. Un dettaglio pratico: se la polvere si accumula, meglio spruzzare un po’ d’acqua e passare delicatamente un panno. Non ama l’acqua stagnante, quindi meglio controllare che il vaso abbia il foro di drenaggio.

Tra le più sorprendenti c’è la Zamioculcas. Una pianta che sembra quasi di plastica, tanto è lucida e regolare. In realtà, dietro quella calma apparente, nasconde una resistenza fuori dal comune: tollera il buio quasi quanto un vecchio mobile di famiglia. Basta ricordarsi di bagnarla poco, lasciando asciugare bene la terra. Ogni tanto ci si accorge che una nuova foglia si sta aprendo, lenta e discreta.

Zamioculcas in un vaso bianco
Zamioculcas

Felce di Boston e Calathea: movimento e dettagli inaspettati

Anche nelle case più ombrose, una Felce di Boston trova sempre un suo posto. Basta appoggiarla sul davanzale di una finestra che non vede mai il sole diretto, o su una mensola in bagno dove l’umidità la fa sentire a casa. Le sue fronde si aprono leggere, quasi a formare una piccola nuvola verde. Richiede solo qualche attenzione in più, soprattutto quando i termosifoni restano accesi a lungo: vaporizzare le foglie ogni tanto aiuta a mantenere viva la sua chioma.

Più elegante e quasi misteriosa, la Calathea. Le sue foglie sembrano dipinte, con venature che cambiano tono a seconda della luce. Anche lei ama gli ambienti umidi e poco luminosi, ma non sopporta i colpi d’aria fredda. La posizione ideale? Forse vicino a una parete interna, lontana dalla porta d’ingresso. Un piccolo trucco imparato per caso: se le foglie si chiudono la sera, niente paura, è il suo modo di riposare.

Calathea
Calathea

C’è un dettaglio che accomuna tutte queste piante: la capacità di adattarsi senza pretese, anche quando fuori il cielo resta grigio per settimane. Un gesto, una piccola routine come innaffiare, pulire le foglie, osservare una nuova crescita, cambia il ritmo dell’inverno. E in fondo, basta una pianta all’ombra per ritrovare un po’ di calore anche nelle stanze più fredde.

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